La People for the Ethical Treatment of Animals
(PETA) si occupa della nobile causa di promuovere il trattamento etico degli
animali. Come non essere d’accordo?
Possibilissimo: recentemente la PETA
ha dato il via a una nuova iniziativa, chiamata PETA.XXX. Come si può cogliere
facilmente dal nome, si tratta di un sito porno che conterrà foto di celebrità
nude ma anche di abuso di animali. A parte il fatto che associare la crudeltà sugli
animali all’eccitazione erotica non mi sembra una gran bella idea, concordo con
Ashley-Michelle
Papon che ha giustamente dichiarato: il
messaggio è sempre lo stesso - “Sfrutta e strumentalizza le donne, non gli
animali”.
Non che sia una strategia nuova (basti
ricordare la campagna Salviamo
le balene o quelle
che puntano sull’insicurezza che le donne nutrono nei confronti del proprio
corpo). Eppure è lo stesso sito di PETA che sottolinea in un lungo articolo
la correlazione tra le condotte di abuso sugli animali e di violenza sugli
umani, per cui uno si aspetta che si rendano conto che sebbene sfruttare il
corpo delle donne funzioni ahimè sempre per attirare l’attenzione, promuovere
la misoginia non può essere la strada giusta. Citando ancora una volta Ashley-Michelle
Papon, “Perché ci sia un reale cambiamento, è
necessario che PETA smetta di oggettivare le donne trattandole come se fossero,
letteralmente, dei pezzi di carne”.
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