Qualche tempo fa
ho letto su Vita di donna gli esiti della
ricerca europea condotta da Roberta Bisi,
docente di Sociologia giuridica a Scienze Politiche, insieme alla docente di
criminologia Raffaella Setti dal
titolo "Gender-based violence, stalking and fear of crime" (“Violenza
di genere, stalking e paura del
crimine”). Il Centro
interdipartimentale di ricerca sulla vittimologia e sulla sicurezza (Cirvis)
dell'Università di Bologna ha coinvolto le studentesse dell’ateneo chiedendo
loro di compilare un questionario in forma anonima su questo tema.
Ebbene, su un totale di 3.531 ragazze, 1.937 hanno risposto affermativamente alla
domanda: "Hai subito almeno un episodio di stalking, molestia o violenza sessuale nel corso della tua vita
universitaria?". Millenovecentotrentasette (164 violenze sessuali, 662 stalking). Ovvero il 78%. Questo significa che praticamente 8
studentesse su 10 hanno subito nel corso del proprio percorso di studi almeno un
episodio del genere.
In stragrande maggioranza si tratta di persone che le ragazze già
conoscono, in prevalenza di ex partner che si rifiutano di accettare una
separazione:
La docente di criminologia Raffaella Setti ha dichiarato in un’intervista
che le studentesse ritengono che il numero di casi sia così elevato perché
viviamo in un clima complessivo che discrimina le donne e le ritiene inferiori,
non degne di rispetto. A questo si aggiunge il bassissimo livello di diffusione
delle informazioni relative alle risorse che le ragazze possono attivare a
propria tutela e confermano quanto sia difficile confessare a qualcuno la
violenza sessuale subita.
Fonte: Vita
di donna
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