sabato 16 febbraio 2013

E che sia davanti!

 

Il magazine "Finzioni" parla di alcuni libri in uscita che mettono al centro alcune delle figure femminili della letteratura rimaste in ombra dietro al proprio uomo. Ecco l'interessante contributo, dal titolo "C'è sempre una donna dietro" 

lunedì 27 agosto 2012

PERCHÉ ABBIAMO BISOGNO DEL FEMMINISMO? #4


Prosegue la campagna "Who needs feminism?"/ "Perché abbiamo bisogno del femminismo?"

Ecco il contributo di oggi: "Ho bisogno di femminismo perché ho SEI sorelle più piccole e le statistiche mi dicono che almeno una di loro resterà vittima di un uomo che NON capisce la parola "NO".




E secondo voi? Perché abbiamo bisogno del femminismo?
Se volete contribuire al progetto, è sufficinete scrivere la vostra motivazione, scattare unha fotografia e condividerla in questo link: http://whoneedsfeminism.tumblr.com/.

mercoledì 15 agosto 2012

PERCHÉ ABBIAMO BISOGNO DEL FEMMINISMO? #3


Prosegue la campagna "Who needs feminism?"/ "Perché abbiamo bisogno del femminismo?"

Ecco il contributo di oggi:


E secondo voi? Perché abbiamo bisogno del femminismo?
Se volete contribuire al progetto, è sufficinete scrivere la vostra motivazione, scattare unha fotografia e condividerla in questo link: http://whoneedsfeminism.tumblr.com/.

giovedì 26 luglio 2012

PERCHÉ ABBIAMO BISOGNO DEL FEMMINISMO? #2

Prosegue la campagna "Who needs feminism?"/ "Perché abbiamo bisogno del femminismo?"

Ecco il contributo di oggi:



E secondo voi? Perché abbiamo bisogno del femminismo?
Se volete contribuire al progetto, è sufficiente scrivere la vostra motivazione, scattare unha fotografia e condividerla in questo link: http://whoneedsfeminism.tumblr.com/.

giovedì 12 luglio 2012

PERCHÉ ABBIAMO BISOGNO DEL FEMMINISMO? #1





Esiste un'interessantissima campagna dal titolo "Who needs feminism?", tradotto talvolta "A chi serve il femminismo?", talvolta in "Perché abbiamo bisogno del femminismo?". La sostanza del progetto non cambia. Si invita chi nitende partecipare e scrivere in un flash il motivo per cui il movimento femminista è importante. 


Potete partecipare anche voi al progetto. E' sufficinete scrivere la vostra motivazione, scattare unha fotografia e condividerla in questo link: http://whoneedsfeminism.tumblr.com/.

In questo periodo estivo ho pensato di condividere alcuni dei contributi con voi. Ecco il primo:



mercoledì 4 luglio 2012

50 SFUMATURE DI SESSISMO?


Non voglio unirmi a quella schiera di persone che vede sessismo ovunque: penso sia inutile e controproducente. 
Eppure, non posso fare a meno di chiedermi se non ci sia del sessismo dietro tutto questo accanimento contro il romanzo sensazione dell'anno "Cinquanta sfumature di grigio" di E. L. James e tutta la trilogia.

Si sa, chi disprezza compra. In effetti vede schiere di donne e ragazze che dicono le peggio cose di questi libri e al tempo stesso li divorano come se non ci fosse un domani. Persone che non hanno mai letto in vita loro e che non saprebbero distinguere un romanzo spazzatura da Shakespeare all'improvviso passano le notti assorbite pagina dopo pagina. Ma non sia mai che ammettano che questa saga così controversa sia per loro fonte di piacere e di fascino. No, la maggior parte delle volte vi accorgerete che commentano dicendo cose del tipo: "Volevo vedere se faceva davvero così schifo come dicono, e in effetti è orrendo!  Ma come fano a pubblicare queste cose? Ora che ho letto il primo devo assolutamente proseguire con tutta la trilogia per rendermi conto di qaunto si può cadere in basso!".

Ora, sarò io scettica, ma commenti di qeusto tipo mi lasciano molto perplessa e puzzano di scusa: non volendo ammettere che piacciono, ci si arrampica sugli specchi. 

E che c'è di male ad ammettere che piacciono questi libri? Saranno sicuramente letteratura di genere con bassissime pretese letterarie, ma lo stesso si può dire del 99% dei romanzi in classifica. Perché meno vergogna nel leggere di squartamenti e indagini improbabili con un susseguirsi di scene di torura splatter rispetto a quelche scena di sesso?

Non fraintendetemi: la verità è che a me questo genere di libri non ispira per niente e per questo motivo non intendo leggerli. Non viglio quindi esprimermi nel merito della qualità della trilogia . Il mio problema non sta qui, ma proprio nella disinvoltura e la foga con cui ci si accanisce contro questa saga erotica che in fondo rappresenta una fantasia che evidentemente ha saputo toccare qualche corda nel cuore (o in altre parti del corpo) della sue lettrici (mi esprimo al femminile preché il target è esplicitamente femminile) in tutto il mondo, visto che è prima in classifica in Europa, in America e perfino in Australia. Non sarà un capolavoro, ma perché tanto odio?

Qualche tempo fa leggevo un articolo che evidenziava come la letteratura di genere rivolta a un pubblico femminile suscitasse molto più biasimo e vergogna di quella rivolta a un pubblico maschile, e mi è sembrato molto vero. Quanti si vergonano ad ammettere di aver mato un libro rosa? Quanti di aver amato un thriller? Vado di stereotipo anch'io in questo senso per puro amore di argomentazione, pur sapendo che le donne sono tra le maggiori lettrici di thriller. Perché tale stigma nei confronti di romanzi del genere rispetto ad altri di altrettanta pessima qualità?

La mia ipotesi è che possa essere davvero una questione di sessismo, e che le reazioni nei confronti di questo ultimo successo editoriale ne siano l'ennesimo esempio.

Qui di seguito condivido co voi due diversissime prospettive su questi libri di due lettori altrettanto diversi tra loro. Vale la pena di vederle entrambe proprio per la loro diversità.

http://www.youbookers.it/index.php/video-recensioni/1-video/218-cinquanta-sfumature-grigio-james

E voi? Che cosa ne pensate?


mercoledì 27 giugno 2012

ARRIVEDERCI, NORA!


Ieri è mancata Nora Ephron. Registra, sceneggiatrice e saggista, il suo talento è stato tra i più amati degli ultimi 20 anni. Chi non ha visto almeno qualcuno dei suoi film? Si pensi a “Insonnia d'amore (1993), a “Michael (1996), a “C'è posta per te” (1998), a “Julie & Julia (2009)… Sono tra i titoli più amati in assoluto dagli spettatori di tutto il mondo e pongono per una volta in primo piano l’esperienza femminile come degna di attenzione, dimostrando non solo che se ne può parlare e che vale la pena farlo, ma anche che lo si può fare in modo divertente, intelligente, provocatorio e di successo.

In questi 71 anni il suo contributo non solo all’arte e all’intrattenimento, ma anche alla voce femminile nella cultura internazionale è stato eccezionale.  

Laureata al Wellesley College, ha iniziato a scrivere del movimento femminista sull’Esquire fin dagli anni ’70 e alla classe 1996 della sua Università ha dichiarato: “Qualunque cosa scegliate, qualunque strada percorriate, spero sceglierete di non essere delle ‘signore’. Spero troviate il modo di infrangere le regole e creare un po’ di scompiglio. E spero anche che alcuni di quegli scompigli scegliate di crearli in favore delle donne”.

In un bell’articolo che vale la pena di leggere, Lisa Belkin sottolinea tra i tanti anche uno specifico contributo che Nora Ephron ha lasciato a una generazione intera. Mi riferisco alla scena di “Harry ti presento Sally” in cui Meg Ryan finge un orgasmo e in cui nel vederla un’altra donna nello stesso locale ordina ciò che ha preso lei. È una scena iconica, divertentissima e rivelatrice: ogni donna che l’ha vista si è riconosciuta e ha sentito rivendicata per sé un’esperienza della propria sessualità come spesso centrata sulla gratificazione maschile e al contempo come aspirazione legittima al proprio piacere – entrambi spaccati che raramente trovano voce nel discorso pubblico. Ma più di ogni altra cosa quella scena ha detto che il sesso per le donne può essere “qualcosa da celebrare, non qualcosa di cui vergognarci. Basta fare finta e giocare – a meno che non vi piaccia così”.

Infine, ci ha lasciato un monito preziosissimo: “Soprattutto, siate le eroine della vostra vita, non le vittime”.

giovedì 21 giugno 2012

La Legge 194 è costituzionale


Oggi condivido con voi l'articolo di Repubblica a proposito della sentenza sulla Legge 194.

"Legge 194 è costituzionale" - La Consulta respinge il ricorso

ROMA - La Corte costituzionale ha oggi dichiarato manifestamente inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 4 della legge n. 194 sull'aborto, sollevata dal Giudice Tutelare del Tribunale di Spoleto. Una nuova conferma per la norma che dal 1978 consente e disciplina in Italia l'interruzione volontaria di gravidanza.

La 194 era arrivata di fronte alla Corte 1 in seguito alla richiesta di una ragazza minorenne di Spoleto di ricorrere all'aborto senza informare i suoi genitori. Il giudice aveva ritenuto che la norma violasse, in particolare, gli articoli 2 e 32 della Costituzione, rispettivamente sui diritti inviolabili dell'uomo e sulla tutela alla salute, e citava a sostegno della sua tesi una sentenza della Corte di Giustizia Ue sul tema dell'embrione umano.

La sentenza non è stata preceduta da udienza pubblica: i giudici si sono direttamente riuniti in Camera di Consiglio per discutere, anche perché nessuna parte si era costituita e in questo caso il regolamento della Corte prevede che si possa andare subito a pronunciamento. A difesa della legge in vigore è intervenuto l'avvocato dello Stato, Maria Gabriella Mancia.

Ora bisognerà attendere le motivazioni della sentenza scritte dal giudice Mario Rosario Morelli (lo stesso che nel novembre 2008 disse sì all'interruzione dell'alimentazione per Eluana Englaro). Intanto la sentenza viene già accolta
con sollievo da quanti e quante - soprattutto sul web - si erano mobilitati per scongiurare uno snaturamento della legge. La settimana scorsa, infatti, un gruppo di blogger e associazioni femministe aveva lanciato una battaglia a sostegno della norma 2, sotto l'hashtag #Save194. Le stesse che oggi hanno manifestato con striscioni e volantini fuori dal palazzo della Consulta, in attesa della decisione.

Soddisfatti anche Oliviero Diliberto, segretario nazionale del Pdci, Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, e Livia Turco, del Gruppo Pd alla Camera: "Si dimostra ancora una volta - ha dichiarato la deputata - che l'impianto della legge 194 è inattaccabile perché basata su un giusto equilibrio fra la scelta e la salute della donna e la tutela della vita". A cui si aggiungono anche il governatore della Puglia Nichi Vendola e la deputata democratica Anna Paola Concia.

La sentenza, però, ha trovato anche pareri contrari. Alfredo Mantovano, coordinatore politico dei circoli 'Nuova Italia', ha accusato la Corte di prendere decisioni pilatesche sui temi dettati dell'Ue. "Quella di oggi - ha detto - è stata una occasione persa per la Consulta; per chi ritiene che la vita sia il fondamento del vivere civile è uno sprone in più per proseguire una fondamentale battaglia culturale e di aiuto sociale".

Si fa sempre più difficile quindi il percorso delle sei proposte di legge per un intervento sulla 194, depositate da Luca Volontè, Giampiero D'Alia e Rocco Buttiglione dell'Udc, e da Emerenzio Barbieri e Renato Farina del Pdl. Le modifiche prevederebbero un contributo mensile per le donne che rinunciano ad abortire, una commisione parlamentare sul funzionamento dei consultori, il reato di procurato aborto, la ventesima settimana come limite per proter interrompere la gravidanza e il divieto di ricorrervi nel caso in cui il feto presenti delle patologie curabili. Contro corrente invece la proposta della radicale Farina Coscioni, che chiede invece più libertà per la donna di gestire la gravidanza, dai 14 anni in su, e contraccezione totalmente accessibile per le minorenni".

Fonte: Repubblica

martedì 19 giugno 2012

#SAVE194



Domani sarà una giornata importante per la legge 194, meglio conosciuta come legge sull'aborto, perché la Corte Costituzionale prenderà in esame alcuni dei suoi punti. È un tema spinoso, che va trattato con attenzione, competenza e rispetto. 

Il lavoro che si sta facendo nel blog di Loredana Lipperini mi pare molto pregevole proprio tenendo a mente questo, e mi preme condividerlo con voi per essere informati su un tema che ci riguarda tutti e che è troppo importante perché venga lasciato a uno sbadiglio distratto tra una cronaca nera e una sfilata nei telegiornali. Leggerlo vale veramente la pena, e ve lo consiglio di cuore. 

C’è anche un evento su Facebook chiamato #SAVE194 che consiste nell’iniziativa di mettere per un giorno come propria immagine di profilo quella che vedete qui sopra e che ricorda a tutti in modo semplice ma efficace e forte che cosa implicherebbe una modifica di questa legge.

martedì 12 giugno 2012

AUGURI A MARGHERITA HACK


Margherita Hack è una delle più note e apprezzate astrofisiche e divulgatrici scientifiche d'Italia. Affiancando attività scientifica e impegno politico, è diventata nel tempo uno dei nomi più riconoscibili e stimabili dell'intellighenzia del nostro Paese. 

Oggi festeggia 90 anni, e le donne italiane festeggiano con lei, o per lo meno io personalmente festeggio con lei, perché celebro i suoi successi che costituiscono un passo in più nella direzione giusta rispetto all'immagine che mi piacerebbe che le donne avessero nel mondo. 

Tanti auguri, Margherita: sei un fiore all'occhiello per tutte noi!

giovedì 7 giugno 2012

IT'S A HARD KNOCK LIFE (FOR GIRLS)



"Lo sapevate che i personaggi maschili sono più del doppio di quelli femminili?
Lo sapevate che solo il 32% dei protagonisti è una donna?
Lo sapevate che non c'è praticamente nessuna ragazza sovrappeso in tv?
E' chiaro che le ragazze hanno vita dura nella tv per ragazzi..."

Così comincia questo brillante video-rivendicazione "It's a hard knock life (for girls)", che dà voce alla frustrazione di essere sempre rappresentate come personaggi di supporto dei protagonisti maschili e di essere squalificate, svilite e ghettizzate dai programmi così come dalle pubblicità, che perpetuano i vecchi, triti stereotipi, li incoraggiano, se ne imbeverano, e rimangono ciechi di fronte alle diversità, alla forza e alla volizione delle bambine, delle ragazze e delle donne.

Davvero una bella iniziativa, ben realizzata e piena di quella verve e di quella passione brillante che la tv per ragazzi ignora. Ottimo lavoro, ragazze!

mercoledì 30 maggio 2012

CI SONO ANCHE LE ARANCE


L’Orange Prize (Women’s prize for fiction – Premio per la narrativa femminile) è un prestigiosissimo premio letterario inglese assegnato annualmente alla letteratura scritta da donne. In termini economici si vince una somma pari a £30,000, a cui si aggiunge una statuetta in bronzo chiamata Bessie, ma soprattutto ciò che si raggiunge è la visibilità che da 17 anni questo riconoscimento permette di dare a scrittrici di talento che rischiano di passare in secondo piano in favore dei più celebrati autori maschi.
Si parte da una rosa ristretta di candidate, di solito nominate a marzo: possono essere di qualunque nazionalità, devono aver pubblicato in quell’anno un romanzo in lingua inglese e, chiaramente, devono essere donne. In passato a vincere sono stati nomi come Téa Obrecht (“L’amante della tigre” – 2011), Barbara Kingsolver (“The lacuna” – 2010), Marilynne Robinson (“Casa” – 2009), Rose Tremain (“The road home” - 2008) e molte altre. Si tratta di romanzi spesso più riconosciuti all’estero che da noi, che purtroppo sottovalutiamo costantemente le voci femminili della letteratura che non sia chick lit.
Quest’anno il premio ha un valore particolare, perché è l’ultimo, almeno con questo nome: la compagnia di telecomunicazioni Orange che finora lo aveva sponsorizzato infatti ha annunciato che dall’anno prossimo non se ne curerà più. Il nome commerciale è destinato inevitabilmente a cambiare quindi, ma non ci è ancora dato sapere come, visto che non è stato ancora nominato uno sponsor ufficiale che raccoglierà la staffetta della Orange.
La rosa delle candidate è la seguente: Ann Patchett, Anne Enright, Esi Edugyan, Georgina Harding, Madeline Miller e Cynthia Ozick, e il premio verrà assegnato questa sera.
Personalmente ritengo che la letteratura sia un veicolo importante della voce e della prospettiva femminile, proprio perché tradizionalmente si percepisce la prospettiva maschile come universale, perdendo quindi ciò che di diverso e altro può aggiungere la scrittura delle donne, altrettanto universale e altrettanto specifica dei quella degli uomini.
Attendo quindi con grande interesse la vincitrice, ma nel frattempo annoto anche i nomi che ancora non conosco: ancora per poco.

mercoledì 23 maggio 2012

JOSS L'AMMAZZA-SESSISMO



Vorrei condividere con voi il discorso tenuto da Joss Whedon nella cerimonia per Equality Now del 15 maggio del 2006 intitolata 'On the Road to Equality: Honoring Men on the Front Lines'. Lo so, è passato un po’ di tempo, ma certe cose non invecchiano mai, e anzi migliorano col tempo perché nel tempo la traccia che lasciano è ancora più visibile. E poi in questi giorni il successo del suo "The avengers" suggerisce la possibilità di conoscerne meglio l'autore.
Equality Now è un’organizzazione internazionale che dal 1992 si occupa della protezione e della promozione dei diritti civili, politici, economici e sociali delle donne e delle bambine nel mondo. Nel 2006 ha premiato il grandissimo Joss Whedon per il suo coraggioso sostegno dei diritti delle donne. Joss Whedon è, tra le altre cose, lo straordinario ideatore del telefilm Buffy l’ammazzavampiri, che attualmente considero il programma televisivo più femminista che abbia mai visto.
Vale la pena vedere e ascoltare il video, ma per chi non se la sentisse di affrontarlo sguarnito di “mappa”, fornisco qui una traduzione, a cominciare dalla presentazione di Meryl Streep:

Meryl Streep: Le madri sono spesso l’avanguardia delle istituzioni culturali e della trasformazione e questa sera porgeremo un tributo a Joss Whedon e ai magnifici personaggi femminili che ha ideato, ma vorremmo anche porgere un tributo a sua madre, la scomparsa Lee Stearns.
È bello quando i figli danno credito alle proprie madri per il loro successo. E ho sentito molto su Lee, le cui idee radicali sulla forza e l’indipendenza e la passione e l’empatia delle donne hanno ispirato Joss non solo a ideare Buffy l’ammazzavampiri, ma molti altri forti personaggi femminili in Firefly, Serenity e i suoi altri lavori.
Lee Sterns ha anche ispirato la creazione di questa organizzazione, Equality Now, che è stata co-fondata da Jessica Neuwirth, una delle sue… una delle studentesse del liceo favorite di Lee. Sarebbe stata molto fiera di voi, Jessica e Joss, per tutto quello che avete fatto e continuate a fare, e il suo spirito è qui con noi questa sera.
Joss ha anche una base di fan energetica ed ubiquitaria che ha organizzato raccolte fondi in tutto il Paese per Equality Now, l’organizzazione di beneficenza preferita del suo super eroe. Perciò è un mio grande, grande piacere presentarvi la persona speciale a cui rendiamo onore questa sera, Joss Whedon, l’uomo meraviglioso che ci porterà Wonder Woman. Lo lodiamo per l’eccellente contributo all’eguaglianza nel cinema e in televisione. Signore e signori, mister Joss Whedon.

Joss Whedon: Grazie. Io, io non sapevo questa sera che cosa sarebbe successo. No, sapevo che sarei stato qui, la parte su mia madre, e… e voglio solo ringraziare Meryl Streep e, e tutti, per, per aver parlato così eloquentemente di lei.

Stasera sono circondato da persone di straordinario coraggio, e io una cosa o due sul coraggio la so, perché una volta ho letto un libro in cui c’era del coraggio. E sembra qualcosa che richiede un sacco di lavoro, per cui io continuerò semplicemente a scrivere.

Io scrivo. La cosa più coraggiosa che abbia fatto è una cosa chiamata “Festa della stampa”, che è in effetti una cosa piuttosto coraggiosa, credetemi, perché vi fanno sempre le stesse domande, ancora e ancora, e ancora e ancora, e ancora e ancora. Ne ho fatte tipo 48 in un giorno, di queste interviste, e veramente, non si inventano roba nuova. Perciò, c’è una specifica domanda che mi è stata rivolta quasi ogni volta che sono stato intervistato. Così, ho pensato questa sera, brevemente, di condividere con voi una domanda e alcune delle mie risposte. Perché, quando ti viene chiesto qualcosa 500 volte, cominci veramente a pensare alla risposta. Così ora, diventerò un reporter. Sarà magnifica, la trasformazione.
Allora, Joss, io, un reporter, vorrei sapere, perché scrivi sempre questi forti personaggi femminili?
Penso che sia per via di mia madre. Era veramente una donna straordinaria, di ispirazione, tosta, cool, sexy, divertente, e quello è il genere di donna di cui mi sono sempre circondato. Sono i miei amici, particolarmente mia moglie, che non solo è più intelligente e più forte di me, ma occasionalmente anche più alta. Ma, solo qualche volta, più alta. E, penso – torna tutto a mia madre.

Allora, perché scrivi questi forti personaggi femminili?

Per via di mio padre. Mio padre e il mio patrigno c’entrano molto, perché nelle donne con cui stavano davano soprattutto valore all’ingegno e alla determinazione. Ed erano fra i rari uomini che capivano che riconoscere il potere di qualcun altro non diminuisce il tuo. Quando ho ideato Buffy, volevo creare un’icona femminile, ma volevo anche essere molto attento a circondarla di uomini che non solo non avessero problemi con l’idea di una leader donna, ma che fossero in effetti ingaggiati e attratti dall’idea. Questo mi viene da mio padre e dal mio patrigno – gli uomini che hanno creato quest’uomo che ha creato quegli uomini, se riuscite a seguire il discorso.  
  
Allora, perché crei questi, come si dice, le donne – sono in Europa ora, è molto, è internazionale – queste --- non so dove però – questi forti personaggi femminili?

Beh, perché queste storie danno forza alla gente, e l’ho sentito da parte di molte persone, e l’ho sentito io stesso, e non sono solo le donne, sono gli uomini, e penso che ci sia qualcosa di particolare in una protagonista donna che permette a un uomo di identificarsi con lei e questo apre qualcosa, che potrebbe… un aspetto di se stesso che potrebbe non essere in grado di esprimere: speranze e desideri… che potrebbe trovarsi a disagio ad esprimerli attraverso una figura di identificazione maschile. Perciò credo che veramente sia trasversale per entrambi e penso che aiuti le persone, sapete, in – in questo modo.

Allora, perché crei questi forti personaggi femminili?

Perché sono un figo.

Ma, questi forti personaggi femminili...

Perché mi state proprio facendo questa domanda?! Questa è, per dire, l’intervista numero 50 di fila. Come è possibile che questa sia proprio una domanda? Onestamente, seriamente, perché la state… perché ve la siete scritta? Perché voi… Perché non chiedete ad altre centinaia di persone perché non scrivono forti personaggi femminili? Credo che non si dovrebbe sottolineare quello che sto facendo, men che meno onorarlo, e ci sono altre persone che lo stano facendo. Ma, seriamente, questa domanda è assurda e dovete semplicemente smettere. 

Allora, perché scrivi questi forti personaggi femminili?

Perché l’eguaglianza non è un concetto. Non è qualcosa a cui dovremmo aspirare. È una necessità. L’eguaglianza è come la gravità, ne abbiamo bisogno per stare in piedi su questa terra come uomini e donne e la misoginia che c’è in ogni cultura non è una parte vera della condizione umana. È vita che non è bilanciata e questo sbilanciamento sta succhiando via qualcosa dall’animo di ogni uomo e donna che si vede ad affrontarlo. Abbiamo bisogno di uguaglianza, come dire… ora.

Allora, perché scrivi questi forti personaggi femminili?

Perché continuate a chiedervelo.  

Grazie molte per avermi incluso questa sera.

Grazie a tutti.