giovedì 22 marzo 2012

PETA: SFRUTTIAMO LE DONNE, NON GLI ANIMALI


La People for the Ethical Treatment of Animals (PETA) si occupa della nobile causa di promuovere il trattamento etico degli animali. Come non essere d’accordo?

Possibilissimo: recentemente la PETA ha dato il via a una nuova iniziativa, chiamata PETA.XXX. Come si può cogliere facilmente dal nome, si tratta di un sito porno che conterrà foto di celebrità nude ma anche di abuso di animali. A parte il fatto che associare la crudeltà sugli animali all’eccitazione erotica non mi sembra una gran bella idea, concordo con Ashley-Michelle Papon che ha giustamente dichiarato: il messaggio è sempre lo stesso - “Sfrutta e strumentalizza le donne, non gli animali”.

Non che sia una strategia nuova (basti ricordare la campagna Salviamo le balene o quelle che puntano sull’insicurezza che le donne nutrono nei confronti del proprio corpo). Eppure è lo stesso sito di PETA che sottolinea in un lungo articolo la correlazione tra le condotte di abuso sugli animali e di violenza sugli umani, per cui uno si aspetta che si rendano conto che sebbene sfruttare il corpo delle donne funzioni ahimè sempre per attirare l’attenzione, promuovere la misoginia non può essere la strada giusta. Citando ancora una volta Ashley-Michelle Papon, “Perché ci sia un reale cambiamento, è necessario che PETA smetta di oggettivare le donne trattandole come se fossero, letteralmente, dei pezzi di carne”.

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