giovedì 1 marzo 2012

LA VIOLENZA DI GENERE IN UNIVERSITÀ


Qualche tempo fa ho letto su Vita di donna gli esiti della ricerca europea condotta da Roberta Bisi, docente di Sociologia giuridica a Scienze Politiche, insieme alla docente di criminologia Raffaella Setti dal titolo "Gender-based violence, stalking and fear of crime" (“Violenza di genere, stalking e paura del crimine”). Il Centro interdipartimentale di ricerca sulla vittimologia e sulla sicurezza (Cirvis) dell'Università di Bologna ha coinvolto le studentesse dell’ateneo chiedendo loro di compilare un questionario in forma anonima su questo tema.

Ebbene, su un totale di 3.531 ragazze, 1.937 hanno risposto affermativamente alla domanda: "Hai subito almeno un episodio di stalking, molestia o violenza sessuale nel corso della tua vita universitaria?". Millenovecentotrentasette (164 violenze sessuali, 662 stalking). Ovvero il 78%. Questo significa che praticamente 8 studentesse su 10 hanno subito nel corso del proprio percorso di studi almeno un episodio del genere.
In stragrande maggioranza si tratta di persone che le ragazze già conoscono, in prevalenza di ex partner che si rifiutano di accettare una separazione:



La docente di criminologia Raffaella Setti ha dichiarato in un’intervista che le studentesse ritengono che il numero di casi sia così elevato perché viviamo in un clima complessivo che discrimina le donne e le ritiene inferiori, non degne di rispetto. A questo si aggiunge il bassissimo livello di diffusione delle informazioni relative alle risorse che le ragazze possono attivare a propria tutela e confermano quanto sia difficile confessare a qualcuno la violenza sessuale subita.

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