sabato 24 novembre 2012
25 novembre: Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne
Ecco il link: http://www.amnesty.it/25novembre-donne.html
lunedì 27 agosto 2012
PERCHÉ ABBIAMO BISOGNO DEL FEMMINISMO? #4
Prosegue la campagna "Who needs feminism?"/ "Perché abbiamo bisogno del femminismo?"
Ecco il contributo di oggi: "Ho bisogno di femminismo perché ho SEI sorelle più piccole e le statistiche mi dicono che almeno una di loro resterà vittima di un uomo che NON capisce la parola "NO".
E secondo voi? Perché abbiamo bisogno del femminismo?
Se volete contribuire al progetto, è sufficinete scrivere la vostra motivazione, scattare unha fotografia e condividerla in questo link: http://whoneedsfeminism.tumblr.com/.
E secondo voi? Perché abbiamo bisogno del femminismo?
Se volete contribuire al progetto, è sufficinete scrivere la vostra motivazione, scattare unha fotografia e condividerla in questo link: http://whoneedsfeminism.tumblr.com/.
mercoledì 15 agosto 2012
PERCHÉ ABBIAMO BISOGNO DEL FEMMINISMO? #3
Prosegue la campagna "Who needs feminism?"/ "Perché abbiamo bisogno del femminismo?"
Ecco il contributo di oggi:
E secondo voi? Perché abbiamo bisogno del femminismo?
Se volete contribuire al progetto, è sufficinete scrivere la vostra motivazione, scattare unha fotografia e condividerla in questo link: http://whoneedsfeminism.tumblr.com/.
giovedì 26 luglio 2012
PERCHÉ ABBIAMO BISOGNO DEL FEMMINISMO? #2
Prosegue la campagna "Who needs feminism?"/ "Perché abbiamo bisogno del femminismo?"
Ecco il contributo di oggi:
E secondo voi? Perché abbiamo bisogno del femminismo?
Se volete contribuire al progetto, è sufficiente scrivere la vostra motivazione, scattare unha fotografia e condividerla in questo link: http://whoneedsfeminism.tumblr.com/.
Se volete contribuire al progetto, è sufficiente scrivere la vostra motivazione, scattare unha fotografia e condividerla in questo link: http://whoneedsfeminism.tumblr.com/.
giovedì 12 luglio 2012
PERCHÉ ABBIAMO BISOGNO DEL FEMMINISMO? #1
Esiste un'interessantissima campagna dal titolo "Who needs feminism?", tradotto talvolta "A chi serve il femminismo?", talvolta in "Perché abbiamo bisogno del femminismo?". La sostanza del progetto non cambia. Si invita chi nitende partecipare e scrivere in un flash il motivo per cui il movimento femminista è importante.
Potete partecipare anche voi al progetto. E' sufficinete scrivere la vostra motivazione, scattare unha fotografia e condividerla in questo link: http://whoneedsfeminism.tumblr.com/.
In questo periodo estivo ho pensato di condividere alcuni dei contributi con voi. Ecco il primo:
mercoledì 4 luglio 2012
50 SFUMATURE DI SESSISMO?
Non voglio unirmi a quella schiera di persone che vede sessismo ovunque: penso sia inutile e controproducente.
Eppure, non posso fare a meno di chiedermi se non ci sia del sessismo dietro tutto questo accanimento contro il romanzo sensazione dell'anno "Cinquanta sfumature di grigio" di E. L. James e tutta la trilogia.
Si sa, chi disprezza compra. In effetti vede schiere di donne e ragazze che dicono le peggio cose di questi libri e al tempo stesso li divorano come se non ci fosse un domani. Persone che non hanno mai letto in vita loro e che non saprebbero distinguere un romanzo spazzatura da Shakespeare all'improvviso passano le notti assorbite pagina dopo pagina. Ma non sia mai che ammettano che questa saga così controversa sia per loro fonte di piacere e di fascino. No, la maggior parte delle volte vi accorgerete che commentano dicendo cose del tipo: "Volevo vedere se faceva davvero così schifo come dicono, e in effetti è orrendo! Ma come fano a pubblicare queste cose? Ora che ho letto il primo devo assolutamente proseguire con tutta la trilogia per rendermi conto di qaunto si può cadere in basso!".
Ora, sarò io scettica, ma commenti di qeusto tipo mi lasciano molto perplessa e puzzano di scusa: non volendo ammettere che piacciono, ci si arrampica sugli specchi.
E che c'è di male ad ammettere che piacciono questi libri? Saranno sicuramente letteratura di genere con bassissime pretese letterarie, ma lo stesso si può dire del 99% dei romanzi in classifica. Perché meno vergogna nel leggere di squartamenti e indagini improbabili con un susseguirsi di scene di torura splatter rispetto a quelche scena di sesso?
Non fraintendetemi: la verità è che a me questo genere di libri non ispira per niente e per questo motivo non intendo leggerli. Non viglio quindi esprimermi nel merito della qualità della trilogia . Il mio problema non sta qui, ma proprio nella disinvoltura e la foga con cui ci si accanisce contro questa saga erotica che in fondo rappresenta una fantasia che evidentemente ha saputo toccare qualche corda nel cuore (o in altre parti del corpo) della sue lettrici (mi esprimo al femminile preché il target è esplicitamente femminile) in tutto il mondo, visto che è prima in classifica in Europa, in America e perfino in Australia. Non sarà un capolavoro, ma perché tanto odio?
Qualche tempo fa leggevo un articolo che evidenziava come la letteratura di genere rivolta a un pubblico femminile suscitasse molto più biasimo e vergogna di quella rivolta a un pubblico maschile, e mi è sembrato molto vero. Quanti si vergonano ad ammettere di aver mato un libro rosa? Quanti di aver amato un thriller? Vado di stereotipo anch'io in questo senso per puro amore di argomentazione, pur sapendo che le donne sono tra le maggiori lettrici di thriller. Perché tale stigma nei confronti di romanzi del genere rispetto ad altri di altrettanta pessima qualità?
La mia ipotesi è che possa essere davvero una questione di sessismo, e che le reazioni nei confronti di questo ultimo successo editoriale ne siano l'ennesimo esempio.
Qui di seguito condivido co voi due diversissime prospettive su questi libri di due lettori altrettanto diversi tra loro. Vale la pena di vederle entrambe proprio per la loro diversità.
E voi? Che cosa ne pensate?
mercoledì 27 giugno 2012
ARRIVEDERCI, NORA!
Ieri
è mancata Nora Ephron. Registra,
sceneggiatrice e saggista, il suo talento è stato tra i più amati degli ultimi
20 anni. Chi non ha visto almeno qualcuno dei suoi film? Si pensi a “Insonnia d'amore” (1993), a “Michael” (1996), a “C'è posta per te” (1998),
a “Julie & Julia” (2009)… Sono tra i titoli più amati in assoluto
dagli spettatori di tutto il mondo e pongono per una volta in primo piano l’esperienza femminile come degna
di attenzione, dimostrando non solo che se ne può parlare e che vale la pena
farlo, ma anche che lo si può fare in modo divertente, intelligente,
provocatorio e di successo.
In
questi 71 anni il suo contributo non solo all’arte e all’intrattenimento, ma
anche alla voce femminile nella cultura internazionale è stato eccezionale.
Laureata
al Wellesley College, ha iniziato a
scrivere del movimento femminista sull’Esquire fin dagli anni ’70 e alla classe
1996 della sua Università ha dichiarato: “Qualunque cosa scegliate, qualunque
strada percorriate, spero sceglierete di non essere delle ‘signore’. Spero
troviate il modo di infrangere le regole e creare un po’ di scompiglio. E spero
anche che alcuni di quegli scompigli scegliate di crearli in favore delle donne”.
In un bell’articolo
che vale la pena di leggere, Lisa Belkin sottolinea tra
i tanti anche uno specifico contributo che Nora Ephron ha lasciato a una
generazione intera. Mi riferisco alla scena di “Harry ti presento Sally” in cui
Meg Ryan finge un orgasmo e in cui nel vederla un’altra donna nello stesso locale
ordina ciò che ha preso lei. È una scena iconica, divertentissima e rivelatrice:
ogni donna che l’ha vista si è riconosciuta e ha sentito rivendicata per sé un’esperienza
della propria sessualità come spesso centrata sulla gratificazione maschile e
al contempo come aspirazione legittima al proprio piacere – entrambi spaccati
che raramente trovano voce nel discorso pubblico. Ma più di ogni altra cosa quella
scena ha detto che il sesso per le donne può essere “qualcosa da celebrare, non
qualcosa di cui vergognarci. Basta fare finta e giocare – a meno che non vi
piaccia così”.
Infine, ci ha lasciato un monito
preziosissimo: “Soprattutto, siate le eroine della vostra vita, non le vittime”.
Fonte: Huffington
Post
giovedì 21 giugno 2012
La Legge 194 è costituzionale
Oggi condivido
con voi l'articolo di Repubblica a
proposito della sentenza sulla Legge 194.
"Legge
194 è costituzionale" - La Consulta respinge il ricorso
ROMA - La Corte costituzionale ha oggi dichiarato
manifestamente inammissibile la questione di legittimità costituzionale
dell'articolo 4 della legge n. 194 sull'aborto, sollevata dal Giudice Tutelare
del Tribunale di Spoleto. Una nuova conferma per la norma che dal 1978 consente
e disciplina in Italia l'interruzione volontaria di gravidanza.
La 194 era arrivata di fronte alla Corte 1 in seguito alla richiesta di una ragazza minorenne di Spoleto di ricorrere all'aborto senza informare i suoi genitori. Il giudice aveva ritenuto che la norma violasse, in particolare, gli articoli 2 e 32 della Costituzione, rispettivamente sui diritti inviolabili dell'uomo e sulla tutela alla salute, e citava a sostegno della sua tesi una sentenza della Corte di Giustizia Ue sul tema dell'embrione umano.
La sentenza non è stata preceduta da udienza pubblica: i giudici si sono direttamente riuniti in Camera di Consiglio per discutere, anche perché nessuna parte si era costituita e in questo caso il regolamento della Corte prevede che si possa andare subito a pronunciamento. A difesa della legge in vigore è intervenuto l'avvocato dello Stato, Maria Gabriella Mancia.
Ora bisognerà attendere le motivazioni della sentenza scritte dal giudice Mario Rosario Morelli (lo stesso che nel novembre 2008 disse sì all'interruzione dell'alimentazione per Eluana Englaro). Intanto la sentenza viene già accolta con sollievo da quanti e quante - soprattutto sul web - si erano mobilitati per scongiurare uno snaturamento della legge. La settimana scorsa, infatti, un gruppo di blogger e associazioni femministe aveva lanciato una battaglia a sostegno della norma 2, sotto l'hashtag #Save194. Le stesse che oggi hanno manifestato con striscioni e volantini fuori dal palazzo della Consulta, in attesa della decisione.
Soddisfatti anche Oliviero Diliberto, segretario nazionale del Pdci, Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, e Livia Turco, del Gruppo Pd alla Camera: "Si dimostra ancora una volta - ha dichiarato la deputata - che l'impianto della legge 194 è inattaccabile perché basata su un giusto equilibrio fra la scelta e la salute della donna e la tutela della vita". A cui si aggiungono anche il governatore della Puglia Nichi Vendola e la deputata democratica Anna Paola Concia.
La sentenza, però, ha trovato anche pareri contrari. Alfredo Mantovano, coordinatore politico dei circoli 'Nuova Italia', ha accusato la Corte di prendere decisioni pilatesche sui temi dettati dell'Ue. "Quella di oggi - ha detto - è stata una occasione persa per la Consulta; per chi ritiene che la vita sia il fondamento del vivere civile è uno sprone in più per proseguire una fondamentale battaglia culturale e di aiuto sociale".
Si fa sempre più difficile quindi il percorso delle sei proposte di legge per un intervento sulla 194, depositate da Luca Volontè, Giampiero D'Alia e Rocco Buttiglione dell'Udc, e da Emerenzio Barbieri e Renato Farina del Pdl. Le modifiche prevederebbero un contributo mensile per le donne che rinunciano ad abortire, una commisione parlamentare sul funzionamento dei consultori, il reato di procurato aborto, la ventesima settimana come limite per proter interrompere la gravidanza e il divieto di ricorrervi nel caso in cui il feto presenti delle patologie curabili. Contro corrente invece la proposta della radicale Farina Coscioni, che chiede invece più libertà per la donna di gestire la gravidanza, dai 14 anni in su, e contraccezione totalmente accessibile per le minorenni".
La 194 era arrivata di fronte alla Corte 1 in seguito alla richiesta di una ragazza minorenne di Spoleto di ricorrere all'aborto senza informare i suoi genitori. Il giudice aveva ritenuto che la norma violasse, in particolare, gli articoli 2 e 32 della Costituzione, rispettivamente sui diritti inviolabili dell'uomo e sulla tutela alla salute, e citava a sostegno della sua tesi una sentenza della Corte di Giustizia Ue sul tema dell'embrione umano.
La sentenza non è stata preceduta da udienza pubblica: i giudici si sono direttamente riuniti in Camera di Consiglio per discutere, anche perché nessuna parte si era costituita e in questo caso il regolamento della Corte prevede che si possa andare subito a pronunciamento. A difesa della legge in vigore è intervenuto l'avvocato dello Stato, Maria Gabriella Mancia.
Ora bisognerà attendere le motivazioni della sentenza scritte dal giudice Mario Rosario Morelli (lo stesso che nel novembre 2008 disse sì all'interruzione dell'alimentazione per Eluana Englaro). Intanto la sentenza viene già accolta con sollievo da quanti e quante - soprattutto sul web - si erano mobilitati per scongiurare uno snaturamento della legge. La settimana scorsa, infatti, un gruppo di blogger e associazioni femministe aveva lanciato una battaglia a sostegno della norma 2, sotto l'hashtag #Save194. Le stesse che oggi hanno manifestato con striscioni e volantini fuori dal palazzo della Consulta, in attesa della decisione.
Soddisfatti anche Oliviero Diliberto, segretario nazionale del Pdci, Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, e Livia Turco, del Gruppo Pd alla Camera: "Si dimostra ancora una volta - ha dichiarato la deputata - che l'impianto della legge 194 è inattaccabile perché basata su un giusto equilibrio fra la scelta e la salute della donna e la tutela della vita". A cui si aggiungono anche il governatore della Puglia Nichi Vendola e la deputata democratica Anna Paola Concia.
La sentenza, però, ha trovato anche pareri contrari. Alfredo Mantovano, coordinatore politico dei circoli 'Nuova Italia', ha accusato la Corte di prendere decisioni pilatesche sui temi dettati dell'Ue. "Quella di oggi - ha detto - è stata una occasione persa per la Consulta; per chi ritiene che la vita sia il fondamento del vivere civile è uno sprone in più per proseguire una fondamentale battaglia culturale e di aiuto sociale".
Si fa sempre più difficile quindi il percorso delle sei proposte di legge per un intervento sulla 194, depositate da Luca Volontè, Giampiero D'Alia e Rocco Buttiglione dell'Udc, e da Emerenzio Barbieri e Renato Farina del Pdl. Le modifiche prevederebbero un contributo mensile per le donne che rinunciano ad abortire, una commisione parlamentare sul funzionamento dei consultori, il reato di procurato aborto, la ventesima settimana come limite per proter interrompere la gravidanza e il divieto di ricorrervi nel caso in cui il feto presenti delle patologie curabili. Contro corrente invece la proposta della radicale Farina Coscioni, che chiede invece più libertà per la donna di gestire la gravidanza, dai 14 anni in su, e contraccezione totalmente accessibile per le minorenni".
Fonte: Repubblica
martedì 19 giugno 2012
#SAVE194
Domani
sarà una giornata importante per la legge 194, meglio conosciuta come legge
sull'aborto, perché la Corte Costituzionale prenderà in esame alcuni dei suoi
punti. È un tema spinoso, che va trattato con attenzione, competenza e
rispetto.
Il
lavoro che si sta facendo nel blog di Loredana Lipperini
mi pare molto pregevole proprio tenendo a mente questo, e mi preme condividerlo
con voi per essere informati su un tema che ci riguarda tutti e che è troppo importante
perché venga lasciato a uno sbadiglio distratto tra una cronaca nera e una
sfilata nei telegiornali. Leggerlo vale veramente la pena, e ve lo consiglio di
cuore.
C’è
anche un evento su
Facebook chiamato #SAVE194 che consiste nell’iniziativa di mettere per un
giorno come propria immagine di profilo quella che vedete qui sopra e che
ricorda a tutti in modo semplice ma efficace e forte che cosa implicherebbe una
modifica di questa legge.
martedì 12 giugno 2012
AUGURI A MARGHERITA HACK
Margherita Hack è una delle più note e apprezzate astrofisiche e divulgatrici scientifiche d'Italia. Affiancando attività scientifica e impegno politico, è diventata nel tempo uno dei nomi più riconoscibili e stimabili dell'intellighenzia del nostro Paese.
Oggi festeggia 90 anni, e le donne italiane festeggiano con lei, o per lo meno io personalmente festeggio con lei, perché celebro i suoi successi che costituiscono un passo in più nella direzione giusta rispetto all'immagine che mi piacerebbe che le donne avessero nel mondo.
Tanti auguri, Margherita: sei un fiore all'occhiello per tutte noi!
giovedì 7 giugno 2012
IT'S A HARD KNOCK LIFE (FOR GIRLS)
"Lo sapevate che i personaggi maschili sono più del doppio di quelli femminili?
Lo sapevate che non c'è praticamente nessuna ragazza sovrappeso in tv?
E' chiaro che le ragazze hanno vita dura nella tv per ragazzi..."
Così comincia questo brillante video-rivendicazione "It's a hard knock life (for girls)", che dà voce alla frustrazione di essere sempre rappresentate come personaggi di supporto dei protagonisti maschili e di essere squalificate, svilite e ghettizzate dai programmi così come dalle pubblicità, che perpetuano i vecchi, triti stereotipi, li incoraggiano, se ne imbeverano, e rimangono ciechi di fronte alle diversità, alla forza e alla volizione delle bambine, delle ragazze e delle donne.
Davvero una bella iniziativa, ben realizzata e piena di quella verve e di quella passione brillante che la tv per ragazzi ignora. Ottimo lavoro, ragazze!
mercoledì 30 maggio 2012
CI SONO ANCHE LE ARANCE
L’Orange Prize (Women’s
prize for fiction – Premio per la narrativa femminile) è un prestigiosissimo
premio letterario inglese assegnato annualmente alla letteratura scritta da
donne. In termini economici si vince una somma pari a £30,000, a cui si
aggiunge una statuetta in bronzo chiamata Bessie, ma soprattutto ciò che si
raggiunge è la visibilità che da 17 anni questo riconoscimento permette di dare
a scrittrici di talento che rischiano di passare in secondo piano in favore dei
più celebrati autori maschi.
Si parte da una rosa
ristretta di candidate, di solito nominate a marzo: possono essere di qualunque
nazionalità, devono aver pubblicato in quell’anno un romanzo in lingua inglese
e, chiaramente, devono essere donne. In passato a vincere sono stati nomi come Téa Obrecht (“L’amante
della tigre” – 2011), Barbara Kingsolver (“The
lacuna” – 2010), Marilynne
Robinson (“Casa”
– 2009), Rose Tremain (“The
road home” - 2008) e molte altre. Si tratta di romanzi spesso più
riconosciuti all’estero che da noi, che purtroppo sottovalutiamo costantemente
le voci femminili della letteratura che non sia chick lit.
Quest’anno il premio
ha un valore particolare, perché è l’ultimo, almeno con questo nome: la compagnia
di telecomunicazioni Orange
che finora lo aveva sponsorizzato infatti ha annunciato che dall’anno prossimo
non se ne curerà più. Il nome commerciale è destinato inevitabilmente a
cambiare quindi, ma non ci è ancora dato sapere come, visto che non è stato
ancora nominato uno sponsor ufficiale che raccoglierà la staffetta della
Orange.
La rosa delle
candidate è la seguente: Ann
Patchett, Anne Enright,
Esi Edugyan, Georgina
Harding, Madeline
Miller e Cynthia Ozick,
e il premio verrà assegnato questa sera.
Personalmente ritengo
che la letteratura sia un veicolo importante della voce e della prospettiva
femminile, proprio perché tradizionalmente si percepisce la prospettiva
maschile come universale, perdendo quindi ciò che di diverso e altro può aggiungere
la scrittura delle donne, altrettanto universale e altrettanto specifica dei
quella degli uomini.
Attendo quindi con
grande interesse la vincitrice, ma nel frattempo annoto anche i nomi che ancora
non conosco: ancora per poco.
mercoledì 23 maggio 2012
JOSS L'AMMAZZA-SESSISMO
Vorrei condividere con voi il discorso
tenuto da Joss Whedon nella cerimonia per Equality Now
del 15 maggio del 2006 intitolata 'On the Road to Equality: Honoring Men on the
Front Lines'. Lo so, è passato un po’ di tempo, ma certe cose non invecchiano
mai, e anzi migliorano col tempo perché nel tempo la traccia che lasciano è
ancora più visibile. E poi in questi giorni il successo del suo "The avengers" suggerisce la possibilità di
conoscerne meglio l'autore.
Equality Now è un’organizzazione internazionale
che dal 1992 si occupa della protezione e della promozione dei diritti civili,
politici, economici e sociali delle donne e delle bambine nel mondo. Nel 2006
ha premiato il grandissimo Joss Whedon per il suo coraggioso sostegno dei
diritti delle donne. Joss Whedon è, tra le altre cose, lo straordinario
ideatore del telefilm Buffy l’ammazzavampiri, che attualmente considero
il programma televisivo più femminista che abbia mai visto.
Vale la pena vedere e ascoltare il
video, ma per chi non se la sentisse di affrontarlo sguarnito di “mappa”,
fornisco qui una traduzione, a cominciare dalla presentazione di Meryl
Streep:
Meryl Streep: Le madri sono spesso l’avanguardia delle istituzioni
culturali e della trasformazione e questa sera porgeremo un tributo a Joss
Whedon e ai magnifici personaggi femminili che ha ideato, ma vorremmo anche
porgere un tributo a sua madre, la scomparsa Lee Stearns.
È bello quando i figli danno credito
alle proprie madri per il loro successo. E ho sentito molto su Lee, le cui idee
radicali sulla forza e l’indipendenza e la passione e l’empatia delle donne
hanno ispirato Joss non solo a ideare Buffy l’ammazzavampiri, ma molti
altri forti personaggi femminili in Firefly, Serenity e i suoi
altri lavori.
Lee Sterns ha anche ispirato la
creazione di questa organizzazione, Equality Now, che è stata co-fondata da
Jessica Neuwirth, una delle sue… una delle studentesse del liceo favorite di
Lee. Sarebbe stata molto fiera di voi, Jessica e Joss, per tutto quello che
avete fatto e continuate a fare, e il suo spirito è qui con noi questa sera.
Joss ha anche una base di fan energetica
ed ubiquitaria che ha organizzato raccolte fondi in tutto il Paese per Equality
Now, l’organizzazione di beneficenza preferita del suo super eroe. Perciò è un
mio grande, grande piacere presentarvi la persona speciale a cui rendiamo onore
questa sera, Joss Whedon, l’uomo meraviglioso che ci porterà Wonder Woman. Lo
lodiamo per l’eccellente contributo all’eguaglianza nel cinema e in
televisione. Signore e signori, mister Joss Whedon.
Joss Whedon: Grazie. Io, io non sapevo questa sera che cosa
sarebbe successo. No, sapevo che sarei stato qui, la parte su mia madre, e… e
voglio solo ringraziare Meryl Streep e, e tutti, per, per aver parlato così
eloquentemente di lei.
Stasera sono circondato da persone di
straordinario coraggio, e io una cosa o due sul coraggio la so, perché una
volta ho letto un libro in cui c’era del coraggio. E sembra qualcosa che
richiede un sacco di lavoro, per cui io continuerò semplicemente a scrivere.
Io scrivo. La cosa più coraggiosa che
abbia fatto è una cosa chiamata “Festa della stampa”, che è in effetti una cosa
piuttosto coraggiosa, credetemi, perché vi fanno sempre le stesse domande,
ancora e ancora, e ancora e ancora, e ancora e ancora. Ne ho fatte tipo 48 in
un giorno, di queste interviste, e veramente, non si inventano roba nuova.
Perciò, c’è una specifica domanda che mi è stata rivolta quasi ogni volta che
sono stato intervistato. Così, ho pensato questa sera, brevemente, di
condividere con voi una domanda e alcune delle mie risposte. Perché, quando ti
viene chiesto qualcosa 500 volte, cominci veramente a pensare alla risposta.
Così ora, diventerò un reporter. Sarà magnifica, la trasformazione.
Allora, Joss, io, un reporter, vorrei
sapere, perché scrivi sempre questi forti personaggi femminili?
Penso che sia per via di mia madre. Era
veramente una donna straordinaria, di ispirazione, tosta, cool, sexy,
divertente, e quello è il genere di donna di cui mi sono sempre circondato.
Sono i miei amici, particolarmente mia moglie, che non solo è più intelligente
e più forte di me, ma occasionalmente anche più alta. Ma, solo qualche volta,
più alta. E, penso – torna tutto a mia madre.
Allora, perché scrivi questi forti personaggi femminili?
Per via di mio padre. Mio padre e il mio
patrigno c’entrano molto, perché nelle donne con cui stavano davano soprattutto
valore all’ingegno e alla determinazione. Ed erano fra i rari uomini che
capivano che riconoscere il potere di qualcun altro non diminuisce il tuo.
Quando ho ideato Buffy, volevo creare un’icona femminile, ma volevo anche
essere molto attento a circondarla di uomini che non solo non avessero problemi
con l’idea di una leader donna, ma che fossero in effetti ingaggiati e attratti
dall’idea. Questo mi viene da mio padre e dal mio patrigno – gli uomini che
hanno creato quest’uomo che ha creato quegli uomini, se riuscite a seguire il
discorso.
Allora, perché crei questi, come si
dice, le donne – sono in Europa ora, è molto, è
internazionale – queste --- non so dove però – questi forti
personaggi femminili?
Beh, perché queste storie danno forza
alla gente, e l’ho sentito da parte di molte persone, e l’ho sentito io stesso,
e non sono solo le donne, sono gli uomini, e penso che ci sia qualcosa di
particolare in una protagonista donna che permette a un uomo di identificarsi
con lei e questo apre qualcosa, che potrebbe… un aspetto di se stesso che
potrebbe non essere in grado di esprimere: speranze e desideri… che potrebbe
trovarsi a disagio ad esprimerli attraverso una figura di identificazione
maschile. Perciò credo che veramente sia trasversale per entrambi e penso che
aiuti le persone, sapete, in – in questo modo.
Allora, perché crei questi forti personaggi femminili?
Perché sono un figo.
Ma, questi forti personaggi femminili...
Perché mi state proprio facendo questa
domanda?! Questa è, per dire, l’intervista numero 50 di fila. Come è possibile
che questa sia proprio una domanda? Onestamente, seriamente, perché la state…
perché ve la siete scritta? Perché voi… Perché non chiedete ad altre centinaia
di persone perché non scrivono forti personaggi femminili? Credo che non si
dovrebbe sottolineare quello che sto facendo, men che meno onorarlo, e ci sono
altre persone che lo stano facendo. Ma, seriamente, questa domanda è assurda e
dovete semplicemente smettere.
Allora, perché scrivi questi forti personaggi femminili?
Perché l’eguaglianza non è un concetto.
Non è qualcosa a cui dovremmo aspirare. È una necessità. L’eguaglianza è come
la gravità, ne abbiamo bisogno per stare in piedi su questa terra come uomini e
donne e la misoginia che c’è in ogni cultura non è una parte vera della
condizione umana. È vita che non è bilanciata e questo sbilanciamento sta succhiando
via qualcosa dall’animo di ogni uomo e donna che si vede ad affrontarlo.
Abbiamo bisogno di uguaglianza, come dire… ora.
Allora, perché scrivi questi forti personaggi femminili?
Perché continuate a
chiedervelo.
Grazie molte per avermi incluso questa
sera.
Grazie a tutti.
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