Su
ispirazione delle parole di Margaret
Mead, che diceva di “Non dubitare della capacità di un piccolo gruppo di cittadini
riflessivi e impegnati di cambiare il mondo” nasce il progetto dal titolo “This
is what a feminist looks like”, ovvero “Così è fatta una femminista”.
Come funziona? Amy, una ventiquattrenne di origini
cino – messicane – americane, ha iniziato a notare l’assenza di varietà nella
rappresentazione multietnica del movimento femminista. E così ha deciso di
chiedere al mondo di fotografarsi e di farsi vedere, di diventare finalmente
visibili come femministe.
Il progetto si è poi espanso al di là della sola
prospettiva etnica per abbracciare a tutto tondo le diversità sfaccettate e
complesse, ricche, dei diversi volti del femminismo. “Con
questo progetto fotografico del blog spero di catturare i molti volti diversi
del femminismo”, ha spiegato. “Se credi nella possibilità di cambiare la
percezione visiva del femminismo, ti esorto a condividere questo blog (http://feministphotoblogproject.tumblr.com/) con tutti
quelli che come te ci credono. Condividilo coi colleghi, coi familiari, con gli amici,
con i compagni di classe, con gli estranei”.
Quello
che bisogna fare è scattarsi una fotografia che porti la scritta “This
is what a feminist looks like” (“Così è
fatta una femminista”) che può apparire nell’immagine originale o che può
essere aggiunta poi digitalmente, e inviare la foto all’e-mail: feministphotoblogproject@gmail.com.
Ci siamo,
siamo tante e diverse, e possiamo cambiare il volto del femminismo: facciamoci
vedere!
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