Recentemente, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, l’associazione “Donne e qualità della vita” ha stilato una classifica delle donne più rappresentative dell’Italia e del nostro stile di vita raccogliendo il parere di 400 donne dai 20 ai 60 anni.
Ecco i risultati, così come riferiti da Il sito delle donne:
“1. Manuela Arcuri: il prototipo della femminilità italiana, tutta curve e praticità… Mette la bellezza al primo posto e vorrebbe un corpo in grado di sedurre chiunque; provocante e sensuale, le donne che si identificano nella Arcuri sono probabilmente lo stereotipo delle ragazze che aspirano a fare la velina, hanno un corpo da mamma e trascurerebbero volentieri la carriera per la famiglia e una vita nello spettacolo o da mantenute [Non commento su questa descrizione, anche se mi fa abbastanza ribrezzo...].
2. Paola Cortellesi: intelligente, spiritosa, comica ma sofisticata… Capace di passare da ruoli di attrice divertenti a quelli più drammatici e impegnati, le fan della Cortellesi sono sempre auto-ironiche, pensano a se stesse come a persone carine, ma che mettono l’aspetto fisico dietro a un sano umorismo che dimostra tutta la loro intelligenza.
3. Luciana Littizzetto: un’altra comica un po’ più “attempata”, che non disdegna di commentare notizie di politica e società e dimostra sempre spirito critico. Non ha mai paura di dire come la pensa. Possiede una certa capacità di fronteggiare a viso aperto il maschio e lo critica aspramente, senza mai tralasciare un’auto-critica feroce. Sanguigna, a tratti volgare, pratica, difende i valori del femminismo e della femminilità senza per forza mostrare la carne.
4. Rita Levi Montalcini: andrebbe inserita fra il patrimonio nazionale. Infatti è una mente invidiata da tutto il mondo. Chi si identifica nella Montalcini crede che le donne possano essere veramente valorizzate dal loro cervello. Non solo, ma pensano che possano raggiungere traguardi impensabili mantenendo classe, eleganza, purezza di spirito e immergendosi completamente nello studio e nella carriera. Sono forse donne che credono nel cosmopolitismo e che sognano di fare in Italia ciò che, a livello di ricerca, è oggi possibile solo all’estero.
5. Margherita Hack: un’altra scienziata, ma più alla mano. Astrofisica, la testa tra le nuvole e i piedi saldi a terra, coloro che la ritengono un modello apprezzano soprattutto le sue conoscenze ma anche il suo spirito moderno. Apprezzata forse di più dalle donne di sinistra la Hack è il prototipo della studiosa casual che apprezza il mondo, lo ama, lo studia e lo difende. Divulgatrice instancabile mette molta passione in quello che fa e lo dimostra”.
Chissà che cosa sarebbe emerso se la stessa domanda fosse stata rivolta agli uomini. Sospetto un risultato un tantino diverso…
E voi? Chi avreste scelto?
E voi? Chi avreste scelto?