giovedì 13 ottobre 2011

SESSISMO: SI VA IN STAMPA




L’associazione “Donne Pensanti”, con sede a Bologna, dal 2009 si pone l’obiettivo di dare voce a chi non si riconosce “nel modello univoco e svilente di femminile proposto in Politica, dai Media e dai molti stereotipi che persistono in Italia”.

Il primo video da loro realizzato, curato da Valerie Donati, in qualità di editor e per la scelta dei materiali, e da Stefania Prestopino e Stefano Castelli al montaggio, è dedicato all’”uso del corpo femminile nella pubblicità a stampa e alla violenza suggerita dalle immagini contenute nelle campagne pubblicitarie di alcuni marchi”.

Avevo già visto molte di queste immagini, e probabilmente le avete viste anche voi, ma il video è ben fatto e pregnante, e penso che sia importante condividerlo con voi.

Su questo stesso tema poi, il gruppo di Facebook "La pubblicità sessista offende tutti", cui vi invito a unirvi, ha scritto una lettera all’Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria che riporto qui di seguito:

"LETTERA COLLETTIVA ALLO IAP CON RICHIESTA DI INCONTRO PUBBLICO.

Spett. Iap,
dal febbraio scorso il nostro gruppo su Facebook La pubblicità sessista offende tutti, composto da donne e uomini, invia ogni mese al Vs. Istituto una mail per segnalare casi di pubblicità sessista. Questo tipo di pubblicità da una parte umilia la donna, riducendone la figura ai due stereotipi classici di oggetto sessuale e di casalinga, dall’altra svilisce l’uomo, che per fare da pendant, assume nel primo caso il ruolo di guardone e nel secondo di inetto.

Abbiamo riscontrato che nelle risposte da voi formulate si fa ricorso ai concetti di buon gusto, ironia e scherzo, che di fatto eludono la questione.
La nostra richiesta non è quella di censurare sporadicamente uno spot particolarmente offensivo, cosa che equivarrebbe ad accettare tutti gli altri sulla stessa falsariga, ma di ripensare il fenomeno nella sua interezza. Ciò va fatto sia a livello istituzionale che di enti privati come lo Iap, affinché tutti facciano la propria parte in vista di un obiettivo di civiltà, che preveda per l’Italia di:

1) rispettare le indicazioni dell’European Advertising Standards (EASA) di cui l’Italia fa parte.
2) allinearsi alle direttive delle risoluzioni comunitarie che nel 1997 e nel 2008 l’Italia ha sottoscritto e che invitano ad adottare “tutte le misure adeguate per eliminare gli stereotipi sulla divisione dei ruoli fra i due sessi e le pratiche derivanti da una concezione fondata sull’idea della superiorità o inferiorità di un sesso rispetto all’altro”.
3) aderire ai principi della CEDAW (Convenzione per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne) sottoscritti nel 1980.

Scriviamo dunque oggi al Vs Istituto per proporre un incontro pubblico tra i vostri rappresentanti e altrettanti membri del nostro gruppo, presso la vostra sede o altro spazio da voi scelto, al fine di promuovere un dibattito e un confronto di posizioni costruttivo finalizzato al superamento delle nostre attuali posizioni di contrasto, incentrate su segnalazioni attraverso il modulo e vostre risposte.

Voi potreste rappresentare un importante tramite tra le imprese che aderiscono ai principi contenuti nel vostro Codice e le forze di opposizione alla pubblicità sessista, convinte che troppo stesso la posizione delle imprese sia più di facciata che di sostanza. Occorre giungere a una definizione e a una interpretazione comune e condivisa dei principi stessi.

Alleghiamo i link ad alcune delle iniziative di contrasto alla pubblicità sessista degli ultimi anni , delle quali sarete probabilmente a conoscenza, a testimonianza della crescita dell’esigenza di cambiamento, invitandovi a prendere atto che una nuova sensibilità sta emergendo sul fenomeno.
Il link al nostro gruppo è:
http://www.facebook.com/home.php?sk=group#!/home.php?sk=group_139046259478883&ap=1
Nel ringraziare per l’attenzione restiamo in attesa di un vostro gentile riscontro"

Se volete unire il vostro nome alla raccolta firme, ecco il link: http://www.facebook.com/home.php?sk=group_139046259478883

Nessun commento:

Posta un commento