giovedì 23 febbraio 2012

SESSO A SCUOLA: LUI SOSPESO 1 GIORNO, LEI 4


 

Sabato scorso ho letto sul sito del La Repubblica un articolo, che probabilmente avete letto anche voi, a proposito di quanto accaduto ai due quindicenni sospesi dall’Istituto di Ragioneria “Einaudi” di Bassano del Grappa perché sorpresi ad avere rapporti sessuali nel bagno della scuola.

 

Sospensione, quindi – OK. Opinabile, ma si può capire. Solo che c’è una piccola differenza. Sì, perché al ragazzo è stato dato un solo giorno di sospensione, e alla ragazza ben quattro. Ufficialmente il preside ha dichiarato che i tre giorni di differenza erano dovuti al fatto che la ragazza si trovava nel bagno dei maschi, e quindi l’infrazione era doppia (e fin qui i giorni sarebbero dovuti essere due semmai, no?). Si vocifera che a questo si sia aggiunta la considerazione che la ragazza andava male a scuola e aveva una cattiva condotta. Non so voi, ma a me sa tanto di scusa: quasi sento in sottofondo lo stridio delle unghie che grattano sul vetro.

 

L’articolo di Repubblica riporta commenti diversi. Per il coordinatore nazionale dell'Unione Universitari (Udu), Michele Orezzi, "Sarebbe stato meglio 'mettere in riga i due ragazzi con un semplice rimprovero", anziché con la sospensione. 

 

La coordinatrice della rete degli Studenti, Sofia Sabatino, ha sottolineato che forse l’intervento migliore non è quello imbastito sull’urgenza, ma maturato con un percorso di formazione anche scolastica sui temi della sessualità. E aggiunge: “Non è comprensibile una punizione diversa ai due adolescenti sorpresi in bagno a fare sesso: entrambi erano consci di quello che facevano e andavano puniti alla stessa maniera".

 

Anche Chiara Moroni, responsabile nazionale delle donne di Fli, condivide: " «Una vera e propria discriminazione legata a una cultura maschilista che non possiamo accettare e che la scuola ha il dovere di combattere e non di alimentare. Come parlamentare e come donna sono indignata: arrivare a giustificare tre giorni di punizione in più con l'ingresso nel bagno dei maschi equivale a dire che entrare nei servizi riservati all'altro sesso è un atto più grave del rapporto sessuale stesso consumato all'interno di un istituto scolastico, per il quale un giorno di sospensione al ragazzo è stato ritenuto sufficiente". 

 

Silvio Viale, presidente dei Radicali, conclude definendo l’episodio come un "trattamento disparitario che sembra assolutamente non tollerabile" e richiama a una maggiore responsabilità delle scuole rispetto alla sessualità: “Forse a quindici anni è già tardi per recuperare l’assenza di progetti informativi nelle età inferiori, ma la disparità di trattamento rischia solo di alimentare atteggiamenti macisti e misogini. Forse si dovrebbe sospendere il preside e il preside farebbe bene a sospendere se stesso”, ha concluso provocatoriamente. 

 



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