Quest’anno Scott Adams, il vignettista che disegna il personaggio che
vedete nell’immagine qui sopra, ha dichiarato: “La verità
è che le donne vengono trattate in modo diverso dalla società per la stessa
ragione per cui vengono trattati in modo diverso gli handicappati mentali e i
bambini. È più facile per tutti. Non ci si mette a discutere con un bambino di quattro
anni sul motivo per cui non dovrebbe mangiare caramelle per cena. Non si dà
un pugno a un ragazzo mentalmente handicappato, anche se ti ha colpito prima
lui. E non ci si mette a discutere quando una donna ti dice che guadagna solo
80 centesimi per ogni dollaro che guadagni tu. È meno faticoso. Risparmi le tue
energie per battaglie più importanti".
Ma quest’anno sta per finire, e con l'anno nuovo si pensa al futuro, ai progetti, alle aspirazioni, a ciò che ci aspetta. Ci si pensa personalmente, ma anche a livello globale, e personalmente in questi giorni ci ho pensato anche rispetto al tema delle donne. Non sono l'unica comunque pare, perché su Twitter si è tenuta una sorta di tavola rotonda sul futuro del femminismo condotta da Abigail L. Collazo e www.Fem2pt0.com.
Sì, quest’anno
che sta per chiudersi ci ha regalato perle come questa, e sappiamo tutte che
non è l’unica dichiarazione assurdamente sessista che sia stata fatta.
Ma quest’anno sta per finire, e con l'anno nuovo si pensa al futuro, ai progetti, alle aspirazioni, a ciò che ci aspetta. Ci si pensa personalmente, ma anche a livello globale, e personalmente in questi giorni ci ho pensato anche rispetto al tema delle donne. Non sono l'unica comunque pare, perché su Twitter si è tenuta una sorta di tavola rotonda sul futuro del femminismo condotta da Abigail L. Collazo e www.Fem2pt0.com.
Essenzialmente sono emersi due punti importanti. Il primo è che la nuova
generazione di femministe non intende focalizzarsi su una singola tematica ma,
anche a rischio di essere dispersiva, pone come comprimari il diritto di
vedersi riconosciuta la libertà di scelta riproduttiva, di essere pagate quanto
gli uomini per lo stesso lavoro (Adams, fattene una ragione), di essere
appropriatamente presenti nelle posizioni manageriali e nella rappresentanza
politica, così come nel mondo della cultura contemporanea, e di vivere libere dallo
spettro della violenza. Il diritto di essere persone, insomma - al pari di
tutti gli altri, al pari degli uomini.
Non c’è una singola
questione di punta quindi: il punto è proprio che è necessario una avanzamento
globale, complessivo in cui un tema non va a discapito di un altro, ma anzi
contribuisce a spostare l’asse del discorso in modo che consenta anche alle
altre questioni di procedere verso un migliore equilibrio di giustizia e parità
tra i sessi.
Il secondo punto riguarda la necessità, perché questo sia possibile, di
organizzarsi in modo che contenuto e processo coincidano. Cioè, se vogliamo
portare avanti tutti i nostri diritti e non solo uno di punta, dobbiamo
pensarci come tutte (e tutti) coinvolti in un impegno quotidiano, e non
demandare a una singola leader il compito di portare avanti la battaglia per
noi. Certo, una figura carismatica può essere fondamentale per incidere in modo
sia diretto che indiretto (come fonte di ispirazione e modello) su ciascuno di
questi temi, ma l’impatto fondamentale lo possiamo avere noi.
Come? Incoraggiandoci l’un
l’altra, promuovendo la rappresentanza femminile nelle posizioni di potere,
rispondendo al sessismo, rifiutando le dinamiche di rivalità reciproca imposte
dal patriarcato, informandoci sui nostri diritti, e in molti altri modi quotidiani e
concreti. Il punto è che dobbiamo fare noi il primo passo, anche quando ci
accorgiamo che le donne intorno a noi stanno cadendo nella trappola di quella
rivalità e acidità reciproca tanto amata dal patriarcato. Iniziamo noi a
mostrare attivamente che rifiutiamo questo squallido schema che ci indebolisce
e che conferma i peggiori stereotipi sulle donne.
E per favore, non consideriamo le uscite tra amiche come il piano B di
quando abbiamo litigato col fidanzato. L'amicizia tra donne non è un
tappabuchi, un premio di consolazione in assenza di meglio, da abbandonare
appena si intravede un uomo. Può essere la nostra più grande risorsa.
Per l'anno nuovo insomma, la voce dell'attivismo
contemporaneo ci invita a sostenerci a vicenda, in modo che insieme possiamo
sollevare tutte le questioni che, come donne, ci stanno a cuore. Questo è il
futuro del femminismo, e può cominciare oggi.
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