Caro Babbo Natale,
qualche
giorno fa ho letto un interessante post
sull’ottimo blog Un altro
genere di comunicazione in cui si mostravano queste due fotografie tratte
dal catalogo Auchan che arriva nelle case di tutti noi.
Noti qualcosa?
Dunque,
ti aiuto io. Per i bambini il mondo è colorato, diverso, pieno di possibilità; per le
bambine il mondo è rosa. E poi rosa. E ancora rosa. Solo rosa. Vedi?
Il
mondo dei bambini comprende viaggi, lavori, avventure, movimento. Per le
bambine ci sono bambolotti, trucchi e infinite varianti di elettrodomestici.
Ebbene sì, l’uomo è destinato a realizzarsi facendo grandi cose nel mondo, la
donna rimarrà a casa ad accudire i bambini, a passare l’aspirapolvere, a
rendersi attraente, a fare la lavatrice, a cucinare, … Sembrerà una cosa da
poco, ma penso che invece sia grave e importante perché i messaggi impliciti
sono i più difficili da rifiutare e da scardinare, e le bambine rischiano di
crescere identificandosi in modo a-problematico in questo modello perpetuandolo
così di generazione in generazione. Niente di male a fare le mamme o a
cucinare, intendiamoci: il problema è che c’è solo questo. Nessun’altra
possibilità: una condanna.
Allora
io, caro Babbo Natale, quest’anno ti chiedo questo: una maggiore uguaglianza e più possibilità
sia per i bambini che per le bambine, sia per gli uomini che per le donne.
E non lo voglio solo sotto l'albero: lo voglio ovunque e tutti i giorni. Perché siamo state brave, fin troppo.
E allora, la prossima tutina per la bimba sia pure rosa, ma porti la scritta: “Macché
principessa, chiamatemi presidente”!
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