martedì 24 maggio 2011

ARRESTATA MARYAM BAHRMAN, ATTIVISTA PER I DIRITTI DELLE DONNE IRANIANE

L’Ufficio stampa AIDOS ha pubblicato la seguente notizia:
Attiviste per i diritti delle donne di nuovo sotto attacco in Iran. L’11 maggio la polizia ha arrestato Maryam Bahrman, attivista iraniana per i diritti delle donne e i diritti umani, tra le promotrici della campagna per “Un milione di firme per l’uguaglianza” che chiede la revisione delle leggi che discriminano le donne nella Repubblica Islamica d’Iran.
Su Maryam Bahrman pende l’accusa di “azione contro la sicurezza nazionale”, motivata dalla sua partecipazione, nel marzo di quest’anno, alla CSW,  Commission on the Status of Women (Commissione sulla condizione delle donne) delle Nazioni Unite, dove è stata ospite di due seminari organizzati dall’ONG italiana AIDOS, Associazione italiana donne per lo sviluppo, nell’ambito delle paralles sessione dedicate al dialogo con la società civile, oltre che dalla sua attività nell’ambito della campagna “One Million Signatures Campaign for Equality” a Shiraz, che Mariam Bahrman aveva promosso nel 2006, quando era Segretario general dell’Organizzazione delle donne farsi (Sazman e Zanan Pars, poi costretta a chiudere nel 2007).
Nelle sue richieste, la campagna “One Million Signatures Campaign for Equality” fa appello ai trattati e convenzioni sui diritti umani ratificati dall’Iran, in particolare il Patto sui diritti civili e politici, che prevede che non possano esserci disparità giuridica tra uomini e donne (art. 3), e garantisce inoltre la “libertà di espressione; tale diritto comprende la libertà di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee di ogni genere, senza riguardo a frontiere, oralmente, per iscritto, attraverso la stampa, in forma artistica o attraverso qualsiasi altro mezzo di sua scelta” (art. 19).
Secondo fonti attendibili, la polizia ha fatto irruzione nella sua casa di Shiraz, provincia di Fars, Iran, alle 7,30 dell’11 maggio con un mandato di arresto e di perquisizione. Le forze di sicurezza hanno sequestrato effetti personali, incluso il cellulare, libri e computer portatile. Attualmente è detenuta nel Centro di detenzione n° 100 di Shiraz, non ha ancora potuto incontrare la sua famiglia né nominare un avvocato di sua fiducia.
AIDOS ha già sottoposto il caso al Ministro degli Affari esteri Franco Frattini, alla Ministra per le Pari Opportunità Mara Carfagna, a Senatori e Parlamentari di maggioranza e opposizione. Ieri, 19 maggio, il Senatore Lucio Malan (PDL) ha sottoposto il caso al Sottosegretario agli Affari Esteri Alfredo Mantica nel corso di una audizione sulla situazione dei diritti umani in Iran in corso al Senato.
 “Dopo la mobilitazione per salvare dalla condanna a morte Sakineh, ancora più importante diventa levare le nostre voci a sostegno di Maryam Bahrman, una donna la cui unica colpa è quella di lottare per migliorare la condizione delle donne nel suo paese”, afferma Daniela Colombo, presidente di AIDOS.
Che cosa fare
Di seguito trovate il testo (in italiano e in inglese) di una lettera da inviare per posta (oltre che per e-mail all’unico indirizzo indicato), copiando e incollando il testo sulla vostra carta intestata o su un foglio bianco.
LA LETTERA DA INVIARE:
 Gentile Ambasciatore,
noi, cittadine e cittadini italiani, rappresentanti di organizzazioni della società civile, facciamo appello alla sua autorità per chiedere il rilascio immediato di Mariam Bahrman, attivista per i diritti delle donne e promotrice della “One Million Signatures Campaign for Equality”, arrestata con l’accusa di “attentato alla sicurezza nazionale” per aver partecipati ai parallel events della società civile in occasione della  CSW, Commission on the Status of Women (CSW) delle Nazioni Unite, di cui la Repubblica Islamica d’Iran è membro.
Maryam Bahrman è stata arrestata l’11 maggio scorso nella sua casa di Shiraz, che le forze di sicurezza hanno perquisito, sequestrando suoi effetti personali, compresi libri, telefono cellulare e computer portatile. Maryam Bahrman è attualmente rinchiusa nel Centro detenzione n. 100 di Shiraz e le sono stati negati contatti con la sua famiglia come pure la difesa di un avvocato di sua scelta.
Facciamo notare come le richieste delle “One Million Signatures Campaign for Equality”, di cui Maryam Bahrman è una delle promotrici a Shiraz, siano sempre state coerenti con le convenzioni sui diritti umani ratificate dalla Repubblica Islamica d’Iran, in particolare la Convenzione sui diritti civili e politici che garantisce espressamente, al suo art. 3, l'uguaglianza di diritti tra uomini e donne e dunque impegna la Repubblica Islamica d’Iran a modificare le disposizioni che non garantiscono l'attuazione di tale articolo.
Facciamo appello al ruolo ricoperto dalla Repubblica Islamica d’Iran in seno alla medesima CSW, per sottolineare come il dialogo con i/le rappresentanti della società civile sia parte integrante del funzionamento delle  Nazioni Unite da lunghissimo tempo. È dunque inaccettabile che il governo della Repubblica Islamica d’Iran non rispetti tale meccanismo e persegua ingiustamente le attiviste iraniane che partecipano alla CSW per promuovere riforme indispensabili per il benessere complessivo della popolazione iraniana, a cominciare dalle donne.
Per questo le chiediamo di intervenire affinché Maryam Bahrman e tutte le altre rappresentanti della “One Million Signatures Campaign for Equality” siano rilasciate, e di avviare con loro un dialogo per costruire insieme una società rispettosa dei principi dei diritti umani che la Repubblica Islamica d’Iran ha sottoscritto ratificando la Convenzione sui diritti civili e politici e la Convenzione sui diritti economici, sociali e culturali.
Nel frattempo le chiediamo di intervenire affinché sia permesso a Maryam Bahrman di incontrare la sua famiglia, di nominare un avvocato di sua fiducia e di ricevere le eventuali cure mediche di cui dovesse aver bisogno.
La ringraziamo per il suo interessamento e cogliamo l’occasione per porgerle distinti saluti.
FIRMA FIRMA

VERSIONE INGLESE (cancellare questa dicitura!)
INSERIRE INTESTAZIONE APPROPRIATA E STAMPARE SU FOGLIO SINGOLO
We, the undersigned Italian citizen, representatives of civil society organisations, call upon Your Authority to request the immediate release of Ms. Maryam Bahrman, women’s and human rights activist, promoter of the “One Million Signatures Campaign for Equality”, arrested for her participation in the parallel events for civil society during 55th session of the CSW, the United Nations Commission on the Status of Women.
Maryam Bahrman was arrested on the 11th of May 2011 at her house in Shiraz. Her personal belongings, including her mobile phone, books and her personal computer, were taken by the security forces. She is actually detained at the Detention Centre N° 100 in Shiraz and is denied any contact with her family as well as the assistance of a lawyer of her choice.
We underline that the requests of the “One Million Signatures Campaign for Equality” are in line with the principles stated in the human rights conventions ratified by the Islamic Republic of Iran, in particular with article 3. of the International Covenant on Civil and Political Rights, that expressly request equal rights for women and men and therefore commits the Islamic Republic of Iran to reform legal measures that infringe with this principle.
We also call upon the Islamic Republic of Iran’s actual position as member state of the CSW, to underline that dialogue with civil society is a longstanding mechanism enshrined in the functioning of the United Nations. It is therefore unacceptable that women’s rights activists are persecuted for participating in the CSW in order to promote reforms that benefit the whole population of the Islamic Republic of Iran, in particular the women.
We therefore request the immediate release of Maryam Bahrman and all other activists of the “One Million Signatures Campaign for Equality” and the opening of a dialogue with them in order to start building together a society that fully respects the principles agreed upon by the Islamic Republic of Iran as State party to the International Covenant on Civil and Political Rights and the International Covenant on Economic, Social and Cultural Rights.
In the mean time, we urgently request to grant Maryam Bahrman access to her family, a lawyer of her choice and eventual medical treatment that she might require.
We thank you,
INSERIRE FIRMA

L’invio per posta è necessario, poiché esperienze precedenti hanno dimostrato che gli indirizzi e-mail vengono chiusi quando sono in atto mobilitazioni a sostegno di attivisti/e arrestati/e come in questo caso.
1) La versione italiana va inviata a
Ambasciatore Seyed Mohammad Ali Hosseini
Ambasciata della Repubblica Islamica d’Iran in Italia
Via Nomentana 363
00162 Roma
2) La versione inglese va inviata ai seguenti 3 indirizzi:
Head of Fars Province Judiciary                                         Intestare la lettera:  Dear Sir
Mr Zabihollah Khodaiyan

Piroozi Street
Shiraz, Fars Province
Islamic Republic of Iran

Minister of Intelligence                                                        Intestare la lettera: Your Excellency
Heydar Moslehi
Ministry of Information
Second Negarestan Street
Pasdaran Avenue
Tehran, Islamic Republic of Iran

Secretary General, High Council for Human Rights                       Intestare la lettera:  Dear Sir
Mohammad Javad Larijani
High Council for Human Rights
[Care of] Office of the Head of the Judiciary
Pasteur St., Vali Asr Ave. south of Serah-e Jomhouri
Tehran 1316814737, Islamic Republic of Iran
Per maggiori informazioni: AIDOS, Cristiana Scoppa, c.scoppa@aidos.it, tel. 06 6873196/214, cell. 339 1488018
Ufficio stampa AIDOS, Aurora Amendolagine, ufficiostampa@aidos.it, tel. 06 6873196/214

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