mercoledì 4 maggio 2011

EDUCARE LE BAMBINE PER CAMBIARE IL MONDO



Esiste un movimento internazionale che ha come obiettivo l’educazione delle bambine, per cambiare la loro vita, ma in fondo per cambiare la vita di tutto il mondo, spezzando il circolo vizioso della povertà. Si chiama 10x10 e ha senso al 100%.
Facciamo degli esempi. Il sito ufficiale di questa campagna, denuncia che in Cambogia 4 su 5 bambine interrompono gli studi a 13 anni; in India solo l’11% delle ragazze va all’università; in Nigeria il 60% delle bambine non riceve un’educazione. In tutto il mondo, centinaia di milioni di donne non sono nemmeno in grado di leggere.

Eppure, i dati evidenziano che l’educazione delle bambine migliora radicalmente non solo la loro vita, ma anche quella delle loro famiglie, delle comunità a cui appartengono e, più globalmente quindi dei loro Paesi. Le bambine che ricevono un’educazione infatti avranno come donne meno probabilità di contrarre l’HIV/AIDS (si stima fino ai 700,000 casi in meno all’anno) o di subire violenze domestiche e in media guadagnano di più, partecipano maggiormente alla vita pubblica e generano bambini più sani. Inoltre, attorno alle bambine ruotano un insieme complesso di questioni, dalla sicurezza economica, alla salute, alla prevenzione della violenza, all’integrità ambientale, ai diritti umani. Perché, come disse una volta Hillary Clinton in un famoso discorso che vale la pena leggere, i diritti delle donne sono diritti umani.

Insomma, un’educazione di qualità per le bambine ha un impatto sulla vita di tutti. Il movimento sta producendo un film (10 sceneggiatrici con 10 attrici in 10 Paesi diversi, da cui il nome della campagna) per creare rapporti con realtà non profit al fine di investire nel futuro delle adolescenti che vivono nei Paesi in via di sviluppo in tre modi fondamentali: 1. recuperando risorse per programmi rivolti alle bambine che possano servire da modello per il cambiamento; 2. Sensibilizzando l’opinione pubblica e creando quindi una rete che parta spontaneamente dalla popolazione; 3. Rendendo accessibile un maggiore supporto per l’empowerment della risorsa mondiale più sprecata in assoluto: le bambine e le donne.

Questa è la settimana dell’Azione Globale: dagli Stati Uniti all’Inghilterra, dal Brasile al Bamgladesh, ci si sta battendo perché “educazione per tutti” significhi anche “educazione per tutte”.

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