domenica 8 maggio 2011

BAMBINE (MAL)EDUCATE


Oggi è la festa della mamma, e voglio dedicare questo post a un aspetto specifico del ruolo genitoriale, ovvero all’educazione della differenza tra i sessi.
Nel 2003 è uscito per Palomar (collana Telemaco) un libro di Francesca Bellafronte, docente di Scienze della formazione, dal titolo “Bambine (mal)educate – l’identità di genere trent’anni dopo”. Si tratta di una ricerca in cui l’autrice ha intervistato 109 bambini di quarta e quinta elementare della provincia di Foggia. La Bellafronte ha chiesto ai bambini e alle bambine di descrivere i maschi e le femmine attraverso degli aggettivi che rappresentassero il loro modo di percepire i due sessi.
Quello che emerge è che le BAMBINE descrivono LE FEMMINE come:


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I BAMBINI descrivono LE FEMMINE come:

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Le BAMBINE descrivono invece I MASCHI come:


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I BAMBINI dal canto loro descrivono I MASCHI come:


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Colpisce che i bambini percepiscano il loro contributo nella storia e nella scienza come specificatamente maschile e il contributo femminile come apporto casalingo e bellezza fisica; inoltre, i bambini si percepiscono come forti e intelligenti, visione condivisa anche dalle bambine. Per le bambine invece l’aspetto più distintivo pare andare nella direzione della mansuetudine, con marcate attitudini verso l’accudimento. Inoltre, l’elenco dei difetti delle femmine rispetto a quello dei maschi appare evidentemente più denigratorio e più nutrito, mostrando, come dice la Bellafronte, di avere interiorizzato precocemente “una cattiva considerazione di se stesse: la quale, anziché essere stemperata dall’amor proprio o da qualche forma di orgoglio di genere, paradossalmente le rende partecipi e conniventi ai processi di interiorizzazione sociale”.

Certamente non si tratta di uno studio scientificamente attendibile, ma mi è parso comunque un interessante spunto di riflessione. In fondo, siamo davvero consapevoli dell’immagine di genere che stiamo trasmettendo alle nuove generazioni?

 

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